Cosa fa il medico del lavoro?
Quali sono i suoi compiti e le sue responsabilità?
Che differenza c’è con il medico di base?
Sono alcune delle domande alle quali daremo delle risposte, consapevoli che il ruolo del medico del lavoro è diventato sempre più importante per il supporto fornito alla dirigenza di un’azienda.
Nello specificare cosa fa il medico del lavoro cercheremo di seguire le indicazioni stabilite dalla normativa vigente, il codice deontologico e le buone pratiche con le quali si misura quotidianamente.
Incarico e presa visione
Il “Dottore del Lavoro” viene nominato dal datore di lavoro a seguito della necessità di ottemperare ad obblighi stabiliti dalla legge.
Nell’assumere l’incarico di medico competente si impegna a fornire un supporto costante all’aziende e ai suoi dipendenti per quanto concerne tutta l’attività di sorveglianza sanitaria, della quale ne diventa il responsabile.
L’incarico è un rapporto fiduciario tra l’impresa e il medico e può essere sempre revocato secondo le indicazioni inserite nel contratto.
Siccome le attività che svolge un medico competente del lavoro sono ampie, come prima cosa deve comprendere “dove si trova”: che tipo di azienda, quali gradi di rischio, quali fatti salienti inerenti la sorveglianza sanitaria sono successi nel tempo, ecc…
Insomma come prima attività deve studiare la situazione di fatto al momento della presa in carico.
Nel momento dell’accettazione, sarà lo stesso datore di lavoro che cercherà di enucleare tutto ciò che si ricorda e mostrare tutti i documenti inerenti presenti in azienda, in modo da rendere il più edotto possibile il nuovo incaricato.
Solo dopo questa analisi e previa visione dello “status quo” il medico può stabilire quali saranno i documenti e le attività da predisporre per effettuare una adeguata sorveglianza sanitaria.
Collaborazione con RSPP e Datore di Lavoro
In tutte le aziende quello che conta è il gioco di squadra: è il team che vince!
Tra le cose che fa il medico del lavoro rientra a pieno titolo anche la stretta collaborazione con il “capo” dell’azienda e con i suoi dirigenti/responsabili.
Il datore di lavoro dovrà fornire le informazioni, formulare le richieste e capire le problematiche di salute dei propri collaboratori.
Nello stesso tempo dovrà essere tutelato dal medico competente, il quale, nell’assumersi la responsabilità della sorveglianza e del piano sanitario, dovrà seguire tutte le prescrizioni previste dalla legge, anche come elemento di garanzia per l’imprenditore.
Le altre figure con la quali dovrà collaborare il professionista medico sono il Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione e con il responsabile amministrativo del personale.
Con questi ultimi dovrà verificare che nel DVR siano inserite le indicazioni relative alla salubrità degli ambienti di lavoro e allo stato di salute dei lavoratori.
Predisposizione del piano sanitario
Dopo aver preso visione dello “status quo”, cosa fa il medico del lavoro?
Al fine di programmare al meglio la sorveglianza sanitaria interna all’azienda, il medico del lavoro predispone il piano sanitario.
Il piano sanitario è un documento organizzativo all’interno del quale viene prevista la realizzazione di una serie di attività e di controlli che dipendono dalla responsabilità del medico incaricato.
In particolare, all’interno del piano, saranno stabilite:
- le visite periodiche
- la modalità di controllo dei lavoratori
- le informazioni e i momenti di formazione da dover organizzare
- l’elaborazione delle cartelle mediche dei lavoratori
- eventuali azioni da portare avanti in casi di rischi o pericoli ulteriori
Il piano sanitario rappresenta quindi il “manuale” ed il “calendario” che il medico del lavoro dovrà rispettare e far rispettare per garantire la protezione e sicurezza sanitaria di tutti i lavoratori.
Effettuazione di visite di controllo
Attraverso il piano sanitario vengono stabilite le visite e i controlli periodici ai quali il personale dipendente dovrà sottoporsi. Tale impegno dipende anche dalla situazione di rischio presente in azienda, ma comunque deve avere luogo almeno una volta all’anno.
Inoltre il medico responsabile della sorveglianza, dovrà anche visionare periodicamente i luoghi all’interno dei quali sono stanziati i lavoratori, in modo da verificare il rispetto delle indicazioni di buona condotta sanitaria.
Ricordiamoci sempre che l’obiettivo del medico è quello di prevenire i problemi sanitari e non quello di “risolverli” una volta che siano successi.
Nella sua attività di visite mediche ai lavoratori, egli dovrà altresì accertare l’idoneità o l’eventuale inidoneità a svolgere determinate mansioni o compiti.
Naturalmente la visita medica lavoro, potrebbe essere richiesta anche in altre circostanze non prevedibili o rese necessarie da situazioni contingenti.
L’esigenze di tali “visite a chiamata” potrebbero avvenire, ad esempio, quando vi è l’assunzione di un nuovo dipendente oppure quando si verifica un problema di tipo sanitario non prevedibile.
Predisposizione dei documenti sanitari del lavoratore
Il medico competente è colui che istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, la cartella sanitaria e di rischio di coloro che lavorano in azienda e che sono sottoposti a sorveglianza sanitaria.
Alla cessazione dell’incarico il medico responsabile deve riconsegnare in azienda tutti i documenti relativi alla sorveglianza.
La singola cartella sanitaria dovrà essere consegnata anche al lavoratore in caso di interruzione del contratto di lavoro.
Le cartelle sanitarie dovranno essere inviate anche all’ISPESL, esclusivamente per via telematica, nel momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Il lavoratore interessato può chiedere copia delle predette cartelle all’ISPESL anche attraverso il proprio medico di medicina generale.
Rilascio del certificato di idoneità
Sicuramente rappresenta uno dei momenti più delicati che deve affrontare il medico del lavoro in azienda.
Infatti, rilasciare il certificato di idoneità significa attestare, sotto la propria personale responsabilità, che un lavoratore può essere idoneo oppure no allo svolgimento di alcune mansioni.
La discrezionalità dipende infatti da valutazioni mediche e parametriche sui risultati complessivi della visita medica e di altre eventuali specialistiche condotte in maniera autonoma dal lavoratore e firmate da un medico terzo.
Inoltre il medico del lavoro potrebbe rilasciare idoneità parziali al lavoro. All’interno del certificato di idoneità potrebbe inserire delle limitazioni su alcune specifiche mansioni o compiti.
Formazione ed informazione per i lavoratori
Il medico del lavoro ha anche un compito formativo ed informativo.
Infatti il lavoratore deve essere messo nella condizione di conoscere tutto ciò che riguarda la propria personale situazione e tutto ciò che attiene alle prescrizioni sanitarie necessarie da mantenere.
Anche l’imprenditore / datore di lavoro ha necessità di conoscere tutte le implicazioni sanitarie relative al lavoro in azienda.
Per svolgere tale compito cosa fa il medico del lavoro?
Innanzitutto informa attraverso dialoghi interpersonali con i soggetti interessati. Accanto a ciò individua anche delle forme di coinvolgimento più generico e complessivo, attraverso dei momenti informativi di gruppo.
Poi, assieme al RSPP e nell’ambito del Piano di Sicurezza definito nel DVR, conduce dei moduli di corsi specifici su alcuni temi (ad esempio il corso di primo soccorso).
Conclusioni
Cosa fa un medico del lavoro? I compiti sono molteplici e spaziano in dipendenza anche della grandezza dell’azienda e del grado di rischio a cui è assoggettata.
Il datore di lavoro deve affidarsi alla Medicina del Lavoro professionalmente riconosciuta attraverso i titoli conseguiti dai Medici Competenti, per garantire la sorveglianza sanitaria in azienda.
Nello stesso tempo deve essere partecipe delle varie problematiche sanitarie presenti e affiancare il medico responsabile nel prendere le decisioni in merito.
La sorveglianza sanitaria, infatti, non può essere semplicemente delegata, ma deve essere anche condivisa al fine di ottenere i migliori risultati.
La promozione del “benessere psicofisico” e della salubrità dei luoghi di lavoro diventa oggigiorno un fattore di qualificazione per l’azienda: i lavoratori si sentiranno più tutelati e avranno più motivazioni a svolgere al meglio le proprie mansioni.
Tale ambito, quindi, non influenza solo la salute del lavoratore, ma ne permette anche una maggiore efficienza ed efficacia, producendo così un valore di produttività all’azienda stessa.
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