Loading

Cosa si intende per radioprotezione? Chi è il medico autorizzato radioprotezione?

Vediamo di rispondere ad alcune domande più comuni in materia di radioprotezione negli ambienti di lavoro.

L’esistenza di un sistema di radioprotezione efficiente, affidabile e trasparente è condizione indispensabile in ogni paese industriale oggi, perché le attività con un potenziale rischio possano essere svolte nel rispetto dei principi basilari e della normativa vigente in tema di tutela della popolazione e dell’ambiente.

Radioprotezione: Di cosa si tratta?

Chi è l’esperto di Radioprotezione?

Cosa sono le Radiazioni Ionizzanti?

Chi effettua controlli e rilascia autorizzazioni?

Radioprotezione: di cosa si tratta

La radioprotezione è una disciplina autonoma nata come campo applicativo della radiobiologia e tratta la protezione dell’uomo e dell’ambiente dagli effetti nocivi delle radiazioni.

A partire dalla scoperta dei raggi X nel 1895 e della radioattività nel 1896 si è accumulata una consistente conoscenza che ha dato luogo ad una continua estensione delle applicazioni delle radiazioni ionizzanti e ad un costante miglioramento della efficacia dei metodi per evitare o minimizzare i loro effetti indesiderati, i cosiddetti danni da radiazioni.

La protezione dell’uomo avviene tramite una serie di leggi e normative la cui applicazione permette di evitare sul nascere eventuali problematiche connesse alla esposizione dei lavoratori e dei pazienti a radiazioni.

Parliamo chiaramente di un ambito medico molto delicato, dove i pazienti sono soggetti ad analisi radiologiche ed i medici ed infermieri svolgono il loro lavoro in ambienti nei quali tali analisi vengono effettuate.

La radioprotezione riguarda naturalmente anche l’ambiente e l’uomo in generale, perché le scorie radioattive rilasciate liberamente nell’aria creano degli importanti disturbi fisici fino a causarne la morte.

In questo articolo parliamo di radioprotezione nei luoghi di lavoro per la quale vogliamo definire il ruolo dell’esperto qualificato in radioprotezione e di cosa si occupa.

Esperto di radioprotezione: chi è?

Gli esperti di radioprotezione sono in possesso della capacità tecnica e professionale necessaria per lo svolgimento dei compiti inerenti alla sorveglianza fisica dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti, e in possesso dei requisiti di cui all’articolo 129 del decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101 e di cui al decreto del 9 agosto 2022 – Attuazione dell’articolo 129, comma 4, del decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101.

L’esperto in radioprotezione è la figura professionale abilitata al controllo e alla sorveglianza delle sorgenti di radiazioni ionizzanti ai fini della protezione dei lavoratori e della popolazione. Egli interviene nella fase di implementazione delle procedure atte a garantire l’incolumità di operatori e utenti.

Quindi l’esperto qualificato radioprotezione è la persona che, nell’ambito della protezione dalle IR (radiazioni ionizzanti), possiede le cognizioni e l’addestramento necessari sia per effettuare misurazioni, esami, verifiche o valutazioni di carattere fisico, tecnico o radiotossicologico, sia per assicurare il corretto funzionamento dei dispositivi di protezione, sia per fornire tutte le altre indicazioni e formulare provvedimenti atti a garantire la sorveglianza fisica della radioprotezione dei lavoratori e degli utenti.

Gli Esperti di Radioprotezione, chiamati anche EdR sono iscritti in un elenco nazionale tenuto dal Ministero del Lavoro, ripartito in tre diversi gradi di abilitazione:

  • 1° grado: apparecchi radiologici che accelerano elettroni con tensione massima al tubo inferiore a 400 kV;
  • 2° grado: macchine radiogene che accelerano elettroni ad energia compresa tra 400 keV e 10 MeV e materie radioattive, comprese le sorgenti di neutroni la cui produzione media nel tempo, su tutto l’angolo solido, sia non superiore a 10^4 neutroni al secondo;
  • 3° grado: impianti nucleari e per il trattamento di combustibili irradiati e per la fabbricazione o preparazione di materie fissili speciali e di combustibili nucleari e sorgenti diverse da quelle comprese nelle competenze del grado precedente, per esempio acceleratori di particelle con energie superiori a 10 MeV.

Per poter diventare un EdR è necessaria una laurea in fisica o in chimica o in chimica industriale o in ingegneria. Estremamente necessario è un periodo di tirocinio di almeno 120 giorni lavorativi per ciascun grado di abilitazione in  strutture che utilizzano le sorgenti corrispondenti a ciascun grado di abilitazione e sotto la guida del relativo Esperto di Radioprotezione.

Cosa sono le Radiazioni Ionizzanti?

Le radiazioni ionizzanti sono delle onde elettromagnetiche dotate di un’energia sufficiente a liberare elettroni dagli atomi quando attraversano la materia. Questi atomi modificato, che vengono chiamati ioni, possono portare a reazioni chimiche che causano danni biologici. In parole più concrete le radiazioni possono indurre dei forti danni alle molecole del DNA.

Il rischio è quello di causare la morte della cellula, ma può anche accadere che venga fatta una riparazione della cellula errata, che produce comunque una cellula vitale: ecco come probabilmente è nato il cancro da radiazioni.

Nell’organismo umano è maggiormente plausibile che gli effetti delle radiazioni sul corpo umano possano essere a lungo termine oppure immediati.

I primi portano a delle mutazioni prodotte a livello cellulare. Tra di essi si annoverano l’insorgenza del cancro nelle persone irradiate e di malformazioni nei loro discendenti. 

Tra gli effetti immediati, invece, vi è il rischio che determina la distruzione di un gran numero di cellule da parte delle radiazioni, che conduce alla perdita di funzionalità di un organo. Questi effetti si verificano solo nel caso in cui vi è una mole consistente di radiazioni alle quali si è soggetti ogni giorno.

Chi effettua i controlli e rilascia le autorizzazioni?

Sulla base delle condizioni presenti all’interno del luogo di lavoro sarà poi l’Ispettorato del Lavoro che svolgerà le istruttorie e rilascia ai ministeri competenti i pareri previsti dalla legislazione vigente per le attività di impiego delle sorgenti di radiazioni ionizzanti, per quanto riguarda la radioprotezione e la gestione in sicurezza delle sorgenti stesse.

Sempre l’ispettorato sul lavoro effettua le valutazioni dell’impatto radiologico sui lavoratori e sugli individui della popolazione nonché degli scenari incidentali, nell’ambito dei procedimenti di autorizzazione aventi ad oggetto installazioni nucleari, svolgendo la propria vigilanza presso le installazioni nucleari e presso tutte le installazioni ove siano svolte attività soggette alle disposizioni legislative di radioprotezione.

L’Ispettorato, inoltre, effettua le valutazioni tecniche e i controlli in materia di sicurezza delle sorgenti; in materia di radioprotezione predispone e adotta posizioni tecniche e pareri richiesti da Pubbliche Amministrazioni e da soggetti privati ed elabora guide.

Affinché ciò avvenga nella maniera più corretta, quindi, le imprese pubbliche o private che sono soggette a tali normative dovranno avvalersi di un professionista medico autorizzato per la radioprotezione che permetterà il giusto adempimento verso tali attività.

Il medico autorizzato ha la capacità tecnica e professionale necessaria per lo svolgimento dei compiti relativi alla sorveglianza sanitaria dei lavorartori esposti a radiazioni ionizzanti.

Chi determina però i criteri e le procedure da applicare alla protezione verso la radioprotezione è anche l’ International Commission for Radiological Protection (ICRP), una commissione scientifica autonoma fondata nel 1928 della quale fanno parte alcuni dei massimi esperti internazionali del settore.

L’assunzione fondamentale sulla quale si basano le raccomandazioni dell’ICRP è che non esista dose per quanto piccola alla quale non sia associato un rischio.

Da questa assunzione nasce la necessità di un sistema di protezione concettualmente complesso. L’ICRP raccomanda infatti limiti di esposizione individuali, determinati in relazione ai rischi normalmente accettati nell’industria convenzionale ed al coefficiente nominale di rischio da essa valutato. Il rispetto di questi limiti però, non può soddisfare le esigenze di prevenzione. 

La Radioprotezione, infatti, si basa su tre principi:

  1. Il principio di giustificazione: stabilisce che l’esposizione dell’individuo e della popolazione a dosi elevate di radiazione è giustificabile solo se i benefici derivanti dalle pratiche che generano le dosi aggiuntive sono superiori all’insieme degli effetti negativi statisticamente prevedibili.
  2. Il principio dell’ottimizzazione: stabilisce che, se giustificata, l’esposizione della popolazione deve essere mantenuta la più bassa ragionevolmente ottenibile tenendo anche conto dei fattori economici e sociali.
  3. Il principio di limitazione della dose: le dosi individuali, anche se ammissibili sulla base dei principi di giustificazione e di ottimizzazione, non devono comunque eccedere specifici limiti determinati in relazione all’intera vita, sulla base dei coefficienti nominali di rischio e in confronto con i rischi accettati nella industria convenzionale.

Autore

Simone Pratò

dott. Simone Pratò

Specialista in medicina del lavoro - Specialista in geriatria
E' utile questo articolo?
0 / 5 Media 0 Votanti 0

Your page rank:

Condividi!

Shares