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PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA: COME ORGANIZZARLO PER ESSERE IN LINEA CON LE NORMATIVE

È intuitivo considerare che il primo soccorso aziendale sia molto importante per le aziende ad alto indice infortunistico. Probabilmente stai pensando che per le aziende del terziario avanzato si tratta solo di un ulteriore obbligo di scarsa utilità pratica. Tuttavia, se consideriamo che nell’arco della vita lavoriamo circa 90mila ore, non appare così improbabile che in questo periodo una persona possa avere un malore. Non a caso, ad esempio, sono numerosi i casi di cronaca e di sentenze di tribunale in merito a lavoratori che hanno avuto un infarto miocardico sul posto di lavoro, in tutti i settori lavorativi. Perfino in alcune aziende di videoterminalisti che seguo personalmente si sono verificati episodi di questa gravità. Lo racconto in modo aneddotico. Successivamente a questi eventi, laddove il primo soccorso aziendale non era da tutti vissuto con piena consapevolezza si è poi voluto acquistare anche un defibrillatore.  

Ma andiamo con ordine…Cos’è il primo soccorso? Quanti addetti al primo soccorso devi formare? Può un lavoratore rifiutare l’incarico di addetto al primo soccorso? In questo articolo andremo a rispondere a queste ed altre domande. Alla fine, avrai un’idea chiara e completa su come organizzare il tuo primo soccorso in azienda.

Cosa si intende per primo soccorso?

Il concetto di “primo soccorso” comprende una serie di interventi immediati e tempestivi che servono ad aiutare persone in situazioni di emergenza o pericolo per la loro salute. Queste azioni possono essere svolte da individui non necessariamente addestrati nel campo medico, ma che hanno familiarità con i protocolli di primo soccorso.

Si tratta di una componente cruciale della sicurezza sul lavoro perché fornisce un intervento immediato. Infatti, aumenta le probabilità di sopravvivenza o guarigione di un lavoratore infortunato.

Come si organizza il primo soccorso aziendale? Diamo uno sguardo generale alle direttive

Le principali leggi di riferimento che regolano il primo soccorso in azienda sono iI decreto legislativo 81/08 ed il DM 388/2003.

Nel DM 388/2003 sono delineati i requisiti minimi che le aziende devono adottare in base alla loro classificazione legata al rischio infortunistico INAIL. Questi requisiti sono fondamentali per istituire un servizio di primo soccorso valido ed efficace.

Partiamo dalle basi. Le caratteristiche minime che devi avere all’interno della tua azienda variano in base alla struttura e al settore in cui operi. Ci sono 3 macro aree da tenere in considerazione (ed individuate dal DM 388/2003).

  1. Qual è la classificazione della tua azienda (A, B o C?)
  2. Come deve essere organizzato il primo soccorso;
  3. Quali sono i requisiti e come organizzare la formazione degli addetti al primo soccorso;

Classificazione delle aziende - a quale gruppo appartieni?

Qui ti forniamo un piccolo specchietto riassuntivo per farti capire in modo intuitivo la differenza tra i diversi gruppi.

Tabella Classificazione delle aziende - Datore Lavoro

Vista l’importanza dell’argomento abbiamo scritto un articolo a parte che spiega molto bene le differenze tra i vari gruppi. Se vuoi approfondire ti consigliamo di leggere: il corso di primo soccorso gruppo a-b-c.

Come gestire la cassetta di primo soccorso in azienda

Ci sono molti aspetti da considerare quando si deve organizzare il primo soccorso in azienda. In questo paragrafo parliamo della cassetta di pronto soccorso o pacchetto di medicazione, ovvero gli strumenti più importanti.

Chi ha la responsabilità di predisporre la cassetta di pronto soccorso?

Il DM 388/03 dice che è sempre il datore di lavoro che deve garantire la presenza di presidi di pronto soccorso. Con una sola differenza. Nelle aziende del gruppo A e B ci deve essere una vera e propria cassetta di pronto intervento. Mentre nelle aziende del gruppo C basta anche solo un pacchetto di medicazione.

Qual è la corretta posizione della cassetta di pronto soccorso con apposita segnaletica?

Per garantire la presenza del kit di pronto soccorso, è compito del datore di lavoro seguire criteri specifici affinché sia sempre disponibile in caso di necessità. Ecco alcuni punti fondamentali da considerare:

  • Il kit deve essere sempre custodito sul luogo di lavoro;
  • deve essere posizionato in un luogo visibile e facilmente accessibile;
  • è essenziale che sia opportunamente segnalato da cartelli che ne indichino la posizione.

Seguire questi criteri è cruciale per garantire che la cassetta sia facilmente reperibile e che il primo soccorso possa essere fornito velocemente in caso di emergenza.

Chi deve controllare la cassetta di primo soccorso?

L’addetto al primo soccorso ha l’obbligo di controllare il contenuto della cassetta di primo soccorso aziendale. Infatti, deve garantire che essa sia sempre adeguatamente fornita e che il suo contenuto sia in buone condizioni.

L’addetto deve fare controlli per assicurarsi che:

  • Il contenuto sia in linea con le normative;
  • I presidi siano adeguati ai rischi specifici presenti in azienda;
  • I prodotti nella cassetta siano in buone condizioni e non scaduti;

È importante notare che il controllo della cassetta dovrebbe avvenire dopo ogni utilizzo. Tuttavia, è altrettanto necessario effettuare un controllo periodico per accertarsi che i prodotti non siano scaduti. Solo così puoi garantire la massima efficacia in caso di emergenza.

In questa fase abbiamo compreso come devono essere gestiti gli strumenti di primo soccorso. Ora possiamo procedere con il terzo punto del nostro articolo: come organizzare gli addetti al primo soccorso

Quali sono i requisiti e come organizzare gli addetti al primo soccorso

In conformità con l’articolo 18 del D.L. 81/2008, il datore di lavoro è tenuto a nominare gli addetti al primo soccorso. Tale designazione deve essere fatta considerando le dimensioni e i rischi specifici dell’azienda o dell’unità produttiva.

Quanti addetti al primo soccorso occorre formare?

Il numero di soccorritori nell’unità produttiva non è fissato rigidamente, ma deve essere proporzionato al numero di lavoratori presenti e ai rischi che ci sono in azienda.

Consigliamo comunque di scegliere un sostituto con pari competenze per ogni soccorritore individuato, garantendo così la presenza di almeno un addetto in ogni momento.

Di conseguenza, per un’azienda di piccole dimensioni, il numero di addetti al primo soccorso da formare dovrebbe essere almeno di due.

Ricorda che gli attestati sui corsi di sicurezza sul lavoro sono un elemento fondamentale per poter ricoprire ruoli in ambito di sicurezza in azienda. Per questo è importante informarsi sui requisiti che i dipendenti devono avere per poter ricoprire i ruoli predisposti.

Quante persone addette al primo soccorso devono essere presenti in azienda?

È fondamentale avere almeno un soccorritore presente in azienda in ogni momento lavorativo. Solo così potrai garantire la miglior sicurezza dei tuoi dipendenti.

E se l’azienda è molto grossa, con più piani, basta un addetto presente?

Semplificando, in passato si riteneva che formare al primo soccorso il 20 – 30% dei lavoratori fosse sufficiente per garantire la presenza di un soccorritore in ogni area di lavoro (considerando anche le ferie, le malattie, etc.).

Oggi, la diffusione della modalità di lavoro agile o telelavoro o smartworking ha messo in discussione il numero di addetti al primo soccorso che è necessario formare nelle aziende. Infatti, se l’organizzazione aziendale prevede che i lavoratori possano lavorare da casa, per garantire la presenza costante sul luogo di lavoro di almeno un addetto al primo soccorso è ovvio che dovranno essere formati al primo soccorso molti più lavoratori (in alcune realtà si arriva a formare al primo soccorso anche il 70% dei lavoratori). In questi casi è importante designare gli addetti al primo soccorso in modo strategico individuando le mansioni che meno frequentemente lavorano da casa (es. se c’è un servizio di reception o di sicurezza).

Da chi sono designati gli addetti al primo soccorso?

È compito del datore di lavoro designare gli addetti al primo soccorso. La selezione dovrebbe basarsi sulle attitudini, sull’esperienza nell’emergenza e sulla disponibilità individuale.

Come datore di lavoro devi considerare le capacità e lo stato di salute del lavoratore. Inoltre, non dovrebbero esserci patologie o condizioni che possano limitare il suo intervento in caso di emergenza.

Può un lavoratore rifiutare l'incarico di addetto al primo soccorso?

A volte può sorgere il dubbio se un dipendente ha o meno il diritto di rifiutare l’incarico di addetto al primo soccorso. Chiariamolo subito.

Secondo le disposizioni del D.L. 81/08, i lavoratori nominati non possono declinare tale responsabilità, a meno che non forniscano valide e documentate giustificazioni.

Infatti, l’articolo 43 del decreto specifica che il rifiuto può avvenire solo per gravi e giustificati motivi.

È importante sottolineare che il rifiuto dell’incarico senza valide giustificazioni può comportare sanzioni disciplinari che vanno da multe fino all’arresto.

Inoltre, i dipendenti designati non hanno diritto ad alcuna indennità per il ruolo di addetto al primo soccorso. Questo perché l’incarico è considerato parte degli obblighi previsti dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro.

Durata del corso di primo soccorso

La durata del corso per addetti al primo soccorso è variabile in base alla classificazione delle attività lavorative riportata nel d.m. n. 388 del 15 luglio 2003:

  • CORSO PER AZIENDE DI GRUPPO A – 16 ore
  • CORSO PER AZIENDE DI GRUPPO B e C – 12 ore

Aggiornamento corso primo soccorso: ogni quanto?

Nel contesto della gestione della sicurezza sul lavoro, l’aggiornamento periodico degli addetti riveste un’importanza cruciale. In base a quanto stabilito dall’articolo 37 del D.L. 81/08, i dipendenti scelti devono partecipare regolarmente a specifici corsi di formazione. Questo aggiornamento è obbligatorio ogni 3 anni.

Affinché i lavoratori incaricati mantengano le loro competenze aggiornate, è fondamentale che partecipino ad un corso di primo soccorso in modo periodico. Il percorso prevede sessioni di 4 ore per le aziende classificate nel gruppo B-C e di 6 ore per le aziende del gruppo A.

Questi corsi non rappresentano solo un’opportunità per ottemperare ai requisiti normativi, ma sono anche un momento per acquisire nuove competenze e rafforzare quelle esistenti. Infatti, garantire che gli addetti ricevano una formazione aggiornata è fondamentale per assicurare la sicurezza e il benessere nella tua azienda.

Come datore di lavoro puoi svolgere direttamente i compiti di primo soccorso?

Molti datori di lavoro chiedono se possono attivamente contribuire nelle attività di primo soccorso. La circolare n°1 dell’11 gennaio 2018 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) fornisce alcuni chiarimenti.

In particolare, fa luce sullo svolgimento diretto di:

  1. primo soccorso;
  2. prevenzione incendi;
  3. ed evacuazione. 

Secondo la circolare il datore di lavoro può svolgere tali compiti, ma non da solo. Allo stesso tempo, non può considerarsi esonerato dal rispetto di specifici obblighi previsti dal D.L. 81/08.

Pertanto, come datore di lavoro, puoi svolgere le attività di primo soccorso, ma non puoi operare in totale autonomia. Dovrai dunque farti assistere da lavoratori che hai incaricato, seguendo le misure di sicurezza che abbiamo fin’ora descritto.

Sentenze contro aziende che non hanno svolto un primo soccorso corretto

In passato ci sono stati molti casi in cui un datore di lavoro non rispettasse le corrette normative per attuare le procedure di primo soccorso. Ne sono la prova alcune sentenze emesse nei confronti di aziende che hanno preso alla leggera questi compiti. Il risultato sono state conseguenze più o meno gravi sui lavoratori coinvolti.

In questa sede ve ne riportiamo tre, ma di casi simili a questi continuano ad essercene molti.

Sentenza n°6884 del 18 febbraio 2009

In questo caso il datore di lavoro è stato condannato per non aver messo a disposizione dei dipendenti la cassetta di pronto soccorso. Si trattava di un appaltatore di lavori eseguiti all’interno dell’azienda committente. L’uomo si riteneva esonerato dal seguire le normative, in quanto “ospite” di un’azienda terza.

Eppure, la Corte di cassazione lo ha condannato in quanto l’obbligo di predisporre una cassetta di primo soccorso o di un pacchetto medicazione spetta al datore di lavoro dei dipendenti.

Sentenza n°48295 del 29 dicembre 2008

Nella sentenza del 2008 la cassetta di primo soccorso fa di nuovo da protagonista. In questo caso una dipendente di un supermercato si era accidentalmente spruzzata del detersivo corrosivo in un occhio.

Il direttore di filiale non aveva considerato questo pericolo e quindi non era stato possibile offrire un adeguato primo soccorso alla dipendente. Infatti, questa situazione non era stata considerata nel documento di valutazione dei rischi. Di conseguenza non era stata predisposta una cassetta di pronto soccorso adatta ad affrontare una situazione simile.

Per approfondire i costi della NON sicurezza sui luoghi di lavoro, ti rimandiamo all’articolo: “Quanto costano gli infortuni sul lavoro”.

Assicurati un primo soccorso efficiente nella tua azienda

In conclusione, garantire un primo soccorso efficace è essenziale per la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro. Assicurati di seguire attentamente le disposizioni del Decreto Legislativo 81/08 e del Decreto Ministeriale 388 per istituire un servizio valido ed efficace.

Inoltre, collabora attivamente con il medico del lavoro per pianificare le procedure e gli strumenti necessari per gestire le emergenze.

Se hai bisogno di assistenza nella tua azienda o desideri maggiori informazioni su come garantire la sicurezza sul posto di lavoro, non esitare a contattarci.

Possiamo offrirti una consulenza personalizzata per avviare il processo di miglioramento della sicurezza nella tua azienda. Chiama il numero verde 800 500 505.

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