Il primo soccorso aziendale è una delle aree spesso sottovalutate nella gestione della sicurezza sul lavoro. In molte aziende, specialmente quelle del settore terziario avanzato, l’attenzione è rivolta principalmente alla prevenzione di infortuni fisici direttamente correlati all’attività lavorativa. Tuttavia, un evento accaduto di recente a Milano sottolinea l’importanza di una preparazione più ampia per affrontare situazioni di emergenza sanitaria, come un arresto cardiaco. Questo episodio dimostra che, indipendentemente dalla natura del lavoro, nessun luogo può essere considerato esente da rischi di emergenza sanitaria.
Il Caso: Arresto Cardiaco in ufficio a Milano
In una media azienda milanese con circa 100 dipendenti, una lavoratrice ha subito un arresto cardiaco mentre era alla sua postazione. Solo l’intervento tempestivo di un collega, esperto in rianimazione cardiopolmonare (RCP) grazie alla sua esperienza con la Croce Rossa, ha evitato il peggio. Questo episodio ha evidenziato una falla critica nella gestione aziendale del primo soccorso: l’assenza di formazione diffusa tra il personale.
Il collega esperto ha dovuto eseguire da solo il massaggio cardiaco per oltre 10 minuti fino all’arrivo dei soccorritori, un’operazione fisicamente estenuante. Senza il suo intervento, il risultato sarebbe stato tragico, ma la situazione ha portato alla luce un tema centrale: la formazione sul primo soccorso non può essere affidata al caso o limitata a pochi individui. Questo intervento tempestivo e ammirevole ha permesso di salvare la vita della lavoratrice, evidenziando però una carenza significativa: la mancanza di una formazione capillare sul primo soccorso tra i dipendenti.
Il ruolo del Medico Competente nella prevenzione e gestione delle emergenze
Il Medico Competente è una figura chiave nella promozione di una cultura della sicurezza sul lavoro, anche in ambiti considerati a basso rischio. Le sue responsabilità includono:
- La collaborazione nella stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
- L’organizzazione della formazione sul primo soccorso, affinché sia mirata alle specificità dell’ambiente lavorativo.
- La definizione delle necessità in termini di attrezzature salvavita, come i defibrillatori automatici esterni (DAE).
Nel caso milanese, l’assenza di una formazione diffusa e di DAE ha messo in evidenza come anche ambienti apparentemente sicuri possano rivelarsi impreparati di fronte a un’emergenza medica. Questo accade perché molte aziende si concentrano esclusivamente sui rischi fisici immediati legati all’attività lavorativa, come quelli posturali derivanti dall’uso dei videoterminali, trascurando le emergenze sanitarie più generiche ma altrettanto critiche.
Collegamento tra primo soccorso e sorveglianza sanitaria
L’episodio di Milano non solo evidenzia l’importanza del primo soccorso, ma si collega anche alla gestione dei rischi lavorativi legati all’uso dei videoterminali. Questi rischi includono:
- Disturbi muscoloscheletrici derivanti da posture scorrette.
- Affaticamento visivo prolungato.
- Stanchezza mentale dovuta a lunghi periodi davanti al computer
Come indicato nel D.Lgs. 81/08, il lavoro al videoterminale richiede una sorveglianza sanitaria specifica, con controlli regolari per monitorare la salute visiva e muscoloscheletrica dei lavoratori. Il Medico Competente, in questo contesto, può svolgere un ruolo decisivo nell’individuare problematiche precoci, prevenendo complicazioni a lungo termine e promuovendo un ambiente lavorativo più sano.
Prevenzione e gestione delle emergenze: due facce della stessa medaglia
La formazione sul primo soccorso e la prevenzione dei rischi derivanti dall’uso dei videoterminali sono strettamente connesse. Entrambe mirano a garantire un ambiente di lavoro sicuro e a preservare il benessere dei lavoratori. Le aziende devono adottare un approccio integrato, che includa:
- Formazione obbligatoria e diffusa: È essenziale che una quota significativa del personale venga formata su tecniche di primo soccorso, rendendo più probabile una risposta efficace in caso di emergenza.
- Installazione di attrezzature salvavita: L’installazione di defibrillatori nelle aree aziendali strategiche è fondamentale per garantire interventi tempestivi.
- Sorveglianza sanitaria periodica: Come indicato dal D.Lgs. 81/08, i lavoratori esposti a rischi posturali e visivi devono essere monitorati regolarmente per prevenire disturbi muscoloscheletrici e affaticamento visivo.
- Ergonomia delle postazioni di lavoro: Un ambiente lavorativo progettato secondo criteri ergonomici riduce i rischi fisici e migliora il benessere generale.
Milano: una metropoli con sfide lavorative complesse
A Milano, il 33,42% delle lavoratrici e il 19,41% dei lavoratori risulta esposto a rischi specifici legati all’uso dei videoterminali. Gli uffici delle grandi multinazionali, così come le aziende di consulenza e IT, fanno registrare un elevato numero di casi di disturbi muscoloscheletrici e affaticamento visivo. La necessità di una sorveglianza sanitaria mirata, unita alla formazione sul primo soccorso, è essenziale per garantire la sicurezza dei dipendenti.
L’esperienza di Milano: un cambio di prospettiva
Dopo l’episodio di arresto cardiaco, l’azienda milanese ha implementato un piano di miglioramento, che include:
- La formazione di circa l’80% dei lavoratori alle tecniche di RCP.
- L’installazione di DAE, con personale addestrato al loro utilizzo.
- Una revisione delle postazioni lavorative, tenendo conto dei principi di ergonomia e delle indicazioni del Medico Competente.
Questo cambio di prospettiva ha avuto un impatto positivo non solo sulla sicurezza, ma anche sulla cultura aziendale, creando un ambiente più consapevole e attento alle esigenze dei lavoratori.
Cosa dimostra il caso di Milano
La sicurezza sul lavoro non si limita alla prevenzione degli infortuni. Include la capacità di gestire emergenze sanitarie improvvise e di garantire un ambiente lavorativo sano. L’esperienza di Milano dimostra che un approccio proattivo alla formazione e alla prevenzione può salvare vite e migliorare il benessere complessivo.
Ogni azienda dovrebbe considerare il primo soccorso e la sorveglianza sanitaria non come un obbligo normativo, ma come un’opportunità per valorizzare i propri dipendenti. Prepararsi adeguatamente può fare la differenza in situazioni critiche.
Non aspettare che si verifichi un’emergenza: contattaci e inizia a pianificare la sicurezza della tua azienda. Che tu abbia bisogno di aggiornare il DVR o di implementare un programma di sorveglianza sanitaria a Milano o nelle altre province della Lombardia, il nostro team di esperti è pronto ad aiutarti.