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Hai mai sentito parlare di “stress da lavoro correlato”? Quali sono i sintomi?

Lo stress da lavoro correlato (SLC) è una condizione negativa che riguarda il lavoratore affetto da emicranie, mal di testa cronici, disturbi gastrointestinali e disturbi psicologici.

Ciò tendenzialmente accade quando il lavoratore non si sente più in grado di rispondere alle richieste o alle proprie aspettative a causa dell’elevato accumulo di stress.

stress da lavoro correlato

 

I lavoratori più colpiti sono medici, infermieri, avvocati, forze dell’ordine e gli educatori. 

Lo stress di per sé, non è una malattia, ma viene definito come una serie di meccanismi che l’organismo mette in atto in reazione ad una sollecitazione che arriva dall’esterno, con lo scopo di adattarsi ad essa.

Tuttavia, questi effetti indotti se prolungati possono innescare vere e proprie patologie. 

 La legge disciplina “stress da lavoro correlato” in Italia nel 2008 e, alcuni anni dopo, vengono introdotte alcune modifiche ed obblighi nel testo unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le cause di tale malessere vengono raggruppate in due macro-categorie:

  • Derivanti da fattori relativi al contesto lavorativo;
  • Derivanti da fattori relativi ai contenuti lavorativi.

I primi sono fattori legati alla relazione tra l’individuo e l’organizzazione del lavoro; i secondi derivano dalla natura e dalle caratteristiche del tipo di lavoro.

I datori di lavoro sono tenuti a tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro, andando ad individuare tutti quei rischi (attraverso il DVR) che possono portare all’attuazione di misure di sicurezza sempre più aggiornate.

Per contrastare lo stress da lavoro correlato, il datore di lavoro deve quindi prevenire, eliminare e ridurre i problemi e le cause.

Per rendere la valutazione più efficace è necessario suddividere i lavoratori in gruppi omogenei in base alle mansioni svolte, per poi verificare se tali elementi sono esposti a rischi dello stesso tipo o se manifestano i medesimi sintomi.

 Il testo unico per la sicurezza, inoltre, prevede che il RSPP (Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione) debbano essere formati circa i rischi di natura ergonomica e da stress da lavoro correlato.

In ogni caso bisognerà somministrare una adeguata formazione ai lavoratori (corsi sulla sicurezza), che affronti l’argomento “stress da lavoro correlato” in modo da metterli in guardia di tale problematica che potrebbe colpirli, suggerendo tutte le misure di sicurezza da attuare per poter sfuggire a tale disturbo.

Un luogo di lavoro fortemente affetto da stress da lavoro correlato si riconosce per esagerati assenteismi, abbassamenti delle performance, abbassamenti della soddisfazione lavorativa e indebolimento della qualità del servizio.

I Datori di Lavoro devono provvedere a rinnovare periodicamente la valutazione del rischio stress lavoro correlato, indipendentemente dal settore di appartenenza e delle caratteristiche dell’azienda.

Nello specifico va rinnovato ogni 2 anni per le aziende a basso rischio, ogni anno per quelle a medio e alto rischio.

INAIL ha sviluppato un metodo molto efficacie per la valutazione del rischio da stress lavoro correlato, il quale si articola in 4 fasi:

  1. FASE PROPEDEUTICA – Fase in cui si preparano e organizzano le attività da svolgere durante la valutazione del rischio.
  2. FASE PRELIMINARE – Si analizzano gli indicatori di natura oggettiva tramite analisi di eventi sentinella.
  3. FASE APPROFONDITA – Si rilevano le percezioni dei lavoratori in base a contenuto e contesto lavorativo.
  4. FASE DI PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI – Si individuano e pianificano misure e interventi correttivi volti ad eliminare o ridurre il rischio di tale disagio.

Aggiungiamo, infine, che non tutte le manifestazioni di stress sul luogo di lavoro possono essere riconducibili allo stress lavoro correlato.

La normativa riconosce come malattia professionale solo le patologie causate in modo prevalente da situazioni legate all’organizzazione lavorativa e che abbiano conseguenze che incidono chiaramente sulla salute del lavoratore.

Autore

Simone Pratò

dott. Simone Pratò

Specialista in medicina del lavoro - Specialista in geriatria

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